Rassegna Assolo di donne
VACANZE TURCHE
di e con Rosaria De Cicco e Cinzia Mirabella
Commedia brillante e sagace, con protagoniste Lisa e Gioia, due amiche che vivono una notte davvero bizzarra in una stanza d’albergo in Turchia. La camera ha tre letti. Il primo incubo è l’attesa del terzo avventore a loro sconosciuto, che si rivelerà un personaggio divertente e autoironico. Il testo porta a una riflessione sulla contemporaneità, dove spesso gli amori sbagliati sono il manifesto della solitudine in cui migliaia di donne ricadono dopo un matrimonio sbagliato. L’irrompere sulla scena di un giovane turco sexy e imperscrutabile, turberà emotivamente le due donne e smuoverà gli animi facendo traballare anche le loro certezze. De Cicco e Mirabella sono anche autrici e registe dello spettacolo.
NINO (omaggio a Nino Rota)
di e con Lalla Esposito e Mimmo Napolitano (pianoforte)
Una donna appare con la sua valigia piena di piccoli oggetti, vestiti e strumenti per rendere i suoi sogni più reali.Lo spettacolo è dedicato a Nino Rota, uno dei più grandi compositori del Novecento, “l’amico magico”, come amava definirlo Fellini. Lalla Esposito, accompagnata al piano da Mimmo Napolitano intona le sue canzoni per il cinema che indagano i nostri sogni e ne fabbricano altri. Regala al pubblico la sua magica musica con leggerezza. L’incontro dell’arte di Rota con poeti come Amurri, Morante, Wertmuller, Suso Cecchi D’Amico, Testoni, Bonagura, Galdieri. Compiuto il sogno, le note si faranno sempre più deboli, la valigia della donna riaccoglierà il suo contenuto e in quel dormiveglia, saranno già spariti, pronti per diventare di nuovo vento, energia per nuove girandole.
CAFONE!
con Gea Martire, scritto da Antonella Cilento
Filomena Pennacchio, brigantessa sannita, è una delle più famose fra le donne che si sono ribellate, armate, alla feroce repressione piemontese durante il controverso processo che ha portato all’Unità d’Italia. Autentica protagonista, amante sì di un capobanda, ma libera, fiera, orgogliosa, Filomena riassume in sé il destino del popolo meridionale, depredato e umiliato, che con orgoglio rivendica la sua indipendenza. Colpevole solo di voler essere una donna indipendente in tempi di miope repressione, Filomena è tutte noi, ancor oggi: sognatrice, fattiva, arrabbiata, protagonista di sanguinosi fatti, è tutt’altro che un mostro fuor di natura, come la pubblicistica del tempo volle dipingere le brigantesse. Quale fu la vera natura dell’Unità d’Italia: nascita di un nuovo Stato o morte del Sud? Quali e ad opera di chi le peggiori efferatezze? Tante le risposte, le tesi, le antitesi e, come sempre, nessuna certezza. Questa è la verità di Filomena Pennacchio, detta ‘a fuchera.